Un’orchestra senza leadership individuale che consente a tutti i propri componenti di essere al contempo solisti e compositori è cosa rara. E che questo sia accaduto in Italia, nascendo addirittura al sud, è cosa ancor più preziosa. Per chi ha creduto e continua a credere in quel progetto, il ritorno in scena dell’Instabile non potrà mai avere il sapore di una semplice celebrazione, di una “reunion” per dirla all’americana. È piuttosto la dimostrazione che, sotto la cenere, c’è ancora brace che arde. E ci fa ben sperare per il futuro della musica che amiamo, mai così necessaria in questo momento in cui assistiamo a processi di narcotizzazione collettiva cui l’arte non può e non deve sottostare.
Formazione
Sassofoni, clarinetti
Gianluigi Trovesi
Eugenio Colombo
Roberto Ottaviano
Daniele Cavallanti
Vittorino Curci
Trombone
Giancarlo Schiaffini
Lauro Rossi
Sebi Tramontana
Corno
Martin Mayes
Trombe
Alberto Mandarini
Luca Calabrese
Megafono e dijeridoo
Pino Minafra
Violino
Emanuele Parrini
Pianoforte
Fabrizio Puglisi
Violoncello
Paolo Damiani
Contrabbasso
Giovanni Maier
Batteria
Tiziano Tononi