Appunti per una storia trasversale del jazz
Tre lezioni-concerto e guide all’ascolto di e con Gabriele Coen
7 Aprile
Gabriele Coen, sax soprano e clarinetto
Francesco Poeti, chitarre
14 Aprile
Gabriele Coen, sassofoni e clarinetto
Pietro Lussu, pianoforte
28 Aprile
Gabriele Coen, sax soprano e clarinetti
Ziad Trabelsi, oud, voce
Il jazz costituisce per molti versi una sorta di world music ante litteram: sin dalle sue origini a New Orleans il jazz è nato dall’incontro tra il bianco e il nero, la tradizione afroamericana e quella creola, la musica cubana, caraibica e lo spanish tinge, la tradizione bandistica tedesca, l’opera lirica e la tradizione italiana del bel canto, la cultura musicale francese. Negli anni Quaranta il latin jazz di matrice cubana spopola a New York mentre in Europa si mette in luce il primo grande solista europeo: Django Reinhardt con il suo jazz manouche.Negli anni Cinquanta Sonny Rollins inventa il calypso jazz e contemporaneamente avviene La scoperta dell’Africa con Art Blakey. Astor Piazzola inventa il Tango Nuevo, Charles Mingus esplora la musica messicana; intanto i jazzisti scoprono la musica araba con Abdul Malik. Miles Davis inventa il jazz modale con Kind of Blue e negli anni Sessanta, con l’affermazione del Folk Revival, si affina la scoperta delle musiche del mondo presso la comunità dei jazzisti grazie a Yusef Lateef e John Coltrane. Dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri è sempre più vasta la lista dei musicisti che si sono dedicati al fruttuoso incontro tra jazz e musiche del mondo: Gabriele Coen ripercorre la storia di alcuni protagonisti attraverso consigli d’ascolto e duetti dal vivo, accompagnato rispettivamente da Francesco Poeti, Pietro Lussu e Ziad Trabelsi.