‘Round Jazz – Pantere, cowboys e muse

‘Round Jazz – Pantere, cowboys e muse è un ciclo di incontri intorno al jazz ricco di scoperte inedite e spiazzanti rivelazioni. A guidare questi incontri, Luca Bragalini,musicologo, è docente titolare della cattedra di Storia del Jazz presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Saggista e conferenziere, ha rappresentato l’Italia in diversi convegni internazionali. Ha tenuto conferenze presso il Reed College (Portland, Oregon) e per la University of Michigan. La sua monografia “Storie poco Standard. Le avventure di 12 canzoni tra Broadway e jazz”  (Edt, 2014) è diventata un format radiofonico e uno spettacolo teatrale. Il suo libro “Dalla Scala a Harlem. I sogni sinfonici di Duke Ellington”(Edt 2018) è stato tradotto ed è in via di pubblicazione per la University Press of Mississippi. Si interessa dei rapporti tra musica e fotografia. È apprezzato divulgatore della cultura musicale afroamericana.

 

16 FEBBRAIO – HENRY MANCINI E IL JAZZ
Il centenario della nascita di Mancini appena trascorso è stato occasione per riflettere su uno dei musicisti più famosi e meno indagati del dopoguerra. Il padre della “Pantera Rosa” deve molto al jazz, a partire dal suo apprendistato come arrangiatore per big band. Un debito verso il quale Mancini è stato riconoscente: il compositore ha scritto alcune delle pagine orchestrali jazz più interessanti degli ultimi decenni. Immagini, video, musiche, documenti e scoperte del tutto inedite per raccontare il rapporto tra l’autore di Moon River e il jazz.

23 FEBBRAIO – LA NASCITA DEL JAZZ IN ITALIA: UNA NUOVA SCOPERTA
La nascita del jazz in Europa ed in particolare in Italia è una avventura che in molti hanno raccontato; relativamente al nostro Paese gli studi del compianto Adriano Mazzoletti hanno aiutato a individuare molti protagonisti e a mettere in luce gli snodi più significativi. Eppure, come dimostrerà questa conferenza che si poggerà su scoperte inedite di prima mano, l’anno zero della primissima penetrazione della musica afroamericana in Italia è da anticiparsi rispetto a quanto avevamo stabilito. Una narrazione che chiamerà in causa uno dei più giganteschi spettacoli di tutti tempi. Perché ci era sfuggito che sui carrozzoni di quel colossale show con indiani e cowboy (colossale al punto da fare invidia persino al Circo Barnum) vi viaggiava anche il jazz.

2 MARZO – PANNONICA, LA FAVOLOSA STORIA DELLA MUSA DEL JAZZ
La storia di un amore viscerale, quello della baronessa Pannonica de Koenigswarter per il jazz. Rothschild di nascita, a partire dagli anni Cinquanta si sarebbe fatta in quattro per sostenere i protagonisti di quella musica. Fu agente, musa, amante. Più di 300 musicisti frequentarono la sua casa. Il jazz non fu insensibile a tale dedizione e dedicò a Nica alcune ispiratissime pagine. Musiche, immagini, tra cui le 300 polaroid che Pannonica scattò ai suoi idoli, per raccontare la vicenda di una passione selvaggia.