Può la musica assumere le movenze della poesia? Può la musica sostenere un equilibrio fra la rapidità dell’intuito e la densità della materia chiamata “senso”? Fin da giovanissimo, Mat Maneri è stato motore della musica e delle idee del padre, Joe Maneri, musicista di infinita sensibilità e teorico della microtonalità applicata al linguaggio improvvisativo di derivazione jazzistica. Da subito leader e sperimentatore nella New York degli anni novanta, Mat collabora con tutti i musicisti più importanti della sua epoca, e in questo contesto non è trascurabile l’incontro con Cecil Taylor oltre alle più regolari collaborazioni con Craig Taborn, Joelle Leandre, Evan Parker, Lucian Ban, Louis Sclavis, John Surman, Chad Taylor, Joe Morris e molti altri. Da anni Marco Colonna e Fabrizio Spera animano la scena italiana dell’improvvisazione e del jazz più sperimentale anche attraverso continue collaborazioni con musicisti internazionali. Da anni stretti collaboratori, hanno trovato nell’ultimo periodo una profonda sintonia e una comunione di intenti capaci di generare progettualità ad ampio raggio. Un concerto vissuto come incontro, ma anche come naturale incrocio di destini e poetiche. Lo spazio naturale in cui gettare le basi per una fruttuosa collaborazione.
Formazione
Mat Maneri – Viola
Marco Colonna – Clarinetti
Fabrizio Spera – Batteria